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La fotografia della Luna
di Luca D’Avino
È superfluo affermare che fotografare la luna è molto semplice, però non bisogna assolutamente tralasciare i principali fattori che possono far venire una cattiva fotografia (montatura, seeing, messa a fuoco, tempo d’esposizione etc.).
La luna piena, grazie alla sua luminosità, è fotografabile con il tempo di 1/125 di secondo a f/7 con una pellicola da 200 iso; quindi come una normale fotografia diurna, questo con un obbiettivo da 50 mm.
Premesso questo si può facilmente intuire che con una semplice macchina fotografica si può fotografare la congiunzione lunare con pianeti e stelle di primaria magnitudine, inoltre si possono scattare splendide foto di panorami terrestri con luna e pianeti.
Per incominciare a vedere dettagli sulla superficie c’è bisogno di usare obbiettivi di almeno 400 mm di focale, i quali ci daranno sul negativo un disco di 4 mm di diametro.Questo perché il diametro apparente lunare è di mezzo grado.
Decisamente è più soddisfacente la fotografia al fuoco diretto di un telescopio (Fuoco Diretto = uso della macchina fotografica senza obbiettivo attaccata al telescopio senza oculare) però con la fotografia al fuoco diretto cominciano i problemi.
I principali problemi che affliggono i fotografi sono le vibrazioni (dovute ad una montatura poco stabile) la messa a fuoco (problema causato dalla perdita di luce trattenuta dal vetrino smerigliato della reflex) il tempo di posa e il seeing (visibilità)
Per ovviare al primo problema (le vibrazioni) si possono usare vari metodi:
1) E’ necessario avere uno scatto flessibile in modo da non toccare il corpo macchina direttamente.
2) E’ possibile porre la macchina fotografica su di un cavalletto a parte in modo da non far gravare il proprio peso sulla montatura del telescopio. Questo metodo si può usare con la luna perché siamo nell’ordine di pose di decimi di secondo.
3) Si può usare l’autoscatto così si ha un minore contatto la reflex.
4) In ultimo si può usare panno nero da mettere davanti al telescopio per far assorbire le vibrazioni dello scatto, però questo necessita la posa B (bulb nelle reflex digitali).
La messa a fuoco può essere perfetta quando si ha una macchina fotografica con un vetrino smerigliato molto luminoso, in alternativa si possono fare vari scatti per ogni foto, rimettendo a fuoco per ogni scatto. Questo problema è causato anche perché l’occhio umano tende ad adattarsi a lungo tempo, quindi per una corretta messa a fuoco non bisogna concentrarsi molto, ma bisogna anche ogni tanto distogliere lo sguardo dal mirino e guardare cose a noi vicine e lontane in modo da non falsare la messa a fuoco.
Per il tempo di posa si può ricorrere a questa tabella:

Fase Pellicola Iso Rap. focale Esposizione
Luna Piena 400 f/10 1/250
Luna al 10°giorno 400 f/10 1/125
Luna al primo quarto 400 f/10 1/60
Luna al quarto giorno 400 f/10 1/30
Luna al secondo 400 f/10 1/15
Luce cinerea 400 f/10 30 sec.

Chiaramente le esposizioni sono soggette a variazioni causate dal seeing e dall’altezza della luna sull’orizzonte.
Al problema seeing (visibilità) non si può fare niente di concreto per eliminarlo. Chiaramente quando il cielo è lievemente offuscato si eviterà di scattare perché si consumeranno pose inutilmente.
Poi per iniziare a scattare foto di particolari regioni della luna, per esempio un cratere al terminatore o un mare o ancora una catena montuosa, bisogna interporre un oculare tra il corpo macchina e il telescopio. Però qui diventerà più difficile mettere a fuoco perché la luce riflessa dallo specchio sarà assorbita anche dalle lenti dell’oculare. Inoltre lo strumento dovrà essere molto, ma molto più stabile, della foto al fuoco diretto; questo perché ogni minima vibrazione potrebbe rovinare la foto.
E’ da precisare che nel momento in cui s’inserisce un oculare i tempi di posa dovranno essere raddoppiati se non triplicati in rapporto alla focale dell’oculare.
Uno dei principali problemi che affligge la fotografia al fuoco indiretto della luna, ma non solo, è che con un oculare si ingrandisce l’immagine anche ai bordi dove non sempre è corretto (lo specchio del telescopio) il COMA.
Per avere dei buoni ingrandimenti della luna è possibile usare delle lenti che moltiplicano la focale del telescopio dette lenti di Barlow.
Un’altra cosa da dire è che per la fotografia lunare non c’è bisogno di pellicole molto sensibili, anzi meno sensibili sono meglio è, questo perché pellicole poco sensibili (100-400 iso) hanno poca grana quindi possono essere ingrandite (le foto) senza perdere risoluzione.
IMPORTANTE: PRIMA DI SCATTARE È NECESSARIO OSSERVARE AL TELESCOPIO IL SOGGETTO DA RITRARRE E VALUTARE IL SEEING.
Testi consigliati: Astrofotografia, Walter Ferreri – ed. Il Castello