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Il Sole

 

 

Le missioni spaziali per lo studio del Sole

Numerose sono le sonde che fin dagli anni ’50 del secolo scorso hanno studiato la nostra stella.

Le prime furono le sonde della NASA Pioneer 5,6,7,8,9 tra il 1957 e il 1968 e studiarono il vento solare e il campo magnetico da un orbita appena interna a quella della Terra.

Successivamente furono lanciate la Helios 1 e soprattutto la stazione spaziale Skylab per lo studio della corona solare (atmosfera solare esterna), restituendoci le prime informazioni sulle espulsioni di massa coronale e sui vuoti all’interno della corona stessa

Nel 1980, ancora la NASA lanciò in orbita la Solar Maximum Mission per lo studio della radiazione elettromagnetica alle alte energie, dall’ultravioletto ai raggi X fino ai raggi gamma, emessi dal Sole a seguito di violente eruzioni che avvengono sulla fotosfera dette brillamenti o flare duranti i quali viene rilasciata una quantità di energia pari a decine di milioni di bombe atomiche.

Una delle missioni più importanti e più riuscite è senz’altro la SOHO (Solar and Heliospheric Observatory). Lanciata nel 1995, doveva restare in orbita per soli 2 anni ed è invece ancora in attività continuando lo studio del Sole in numerosi ambiti, della struttura interna all’atmosfera fino al vento solare, dalla magnetosfera ai brillamenti. Notevole il suo contributo sullo studio della corona (ripeto è la parte esterna dell’atmosfera solare, la parte interna è la cromosfera) e sulla comprensione dei meccanismi che determinano per questa una temperatura di circa 1.000.000° contro i soli 6.000° della superficie (fotosfera). E’ come se a fronte di una temperatura sulla superficie terrestre di 6°, l’atmosfera avesse una temperatura di 1.000°.

Altra missione importante lanciata negli anni ’90 è stata la Ulysses, dal nome dell’eroe greco. La particolarità di questa missione unica è stata quella di aver sfruttato una fionda gravitazionale da parte di Giove che l’ha portata a percorrere un’ orbita perpendicolare al piano dell’eclittica. Per la prima volta si sono così potute studiare le regioni polari del Sole ed anche di Giove stesso

Dopo missioni non di primo piano lanciate tra la fine degli anni ’90 e gli anni 2000, nel 2018 e nel 2020 sono state lanciate rispettivamente la Parker Solar Probe e la Solar Orbiter. La Parker, grazie ad uno scudo termico, si è avvicinata a soli 6.000.000 di km dal Sole, come nessun altro oggetto costruito dall’uomo aveva mai fatto prima e filmando dall’interno della corona il vento solare. La Solar Orbiter invece, percorre un’orbita ellittica ed inclinata rispetto al piano dell’eclittica (il piano lungo il quale si muovono le orbite dei pianeti), che la porta al perielio all’interno dell’orbita di Mercurio e soprattutto ad osservare le regioni polari del Sole.