AstroCampania ETS

l'astronomia amatoriale in Campania

Terra e Luna

L’esplorazione del Sistema Solare
4 – La Luna
La Luna ha da sempre accompagnato le notti di chi è in grado di carpirne la bellezza e ha regolato le abitudini e i ritmi degli esseri viventi sulla Terra fin da quando vi si è sviluppata la vita. Associata al divino praticamente da tutti i popoli antichi, la Luna è sempre stata lì a guardarci, alta nel cielo è irraggiungibile.
Con l’avvento dell’era moderna e lo sviluppo tecnologico, i razzi inizialmente sviluppati per scopi bellici durante il secondo conflitto mondiale, hanno reso possibili i viaggi nello spazio e da quel momento il sogno di poter un giorno andare sulla Luna ci è sembrato finalmente a portata di mano.
I primi tentativi di raggiungere il nostro satellite, coincidono con la corsa allo spazio che ha caratterizzato la “guerra fredda”. Dal 1959 al 1966 erano stati i Russi a prevalere, avendo con successo inviato per primi una sonda sulla superficie, lanciato il primo orbiter, per primi avevano fotografato la faccia nascosta ed erano molto avanti nella progettazione di rover in grado di muoversi sulla superficie lunare.
Dal conto loro gli Stati Uniti non stettero a guardare e nel 1961 l’allora presidente J.F. Kennedy indico al paese l’obiettivo di atterrare sulla Luna con un equipaggio umano entro la fine del decennio. Furono così approntati e portati a termine diversi programmi di missione, tra tutte il programma Mercury che fu precursore del programma Apollo. Nel 1968 l’Apollo 8 con a bordo 3 astronauti riuscì a circumnavigare la Luna, l’anno dopo, precisamente il 20 luglio 1969, il mondo assistette in diretta TV allo sbarco del primo uomo sulla Luna, Neil Armstrong. Al di là degli straordinari risultati scientifici e tecnologici delle missioni Apollo, proseguite fino alla Apollo 17 che portò gli ultimi due astronauti sul suolo lunare nel dicembre 1972, la corsa allo spazio ebbe un eco e ripercussioni che coinvolsero molti aspetti della società, dalla musica*, all’arte, alla cultura in generale, molti sono i capolavori ispirati da quell’epopea irripetibile, almeno nei modi e nel clima nel quale si sono verificati gli accadimenti.
Terminati i programmi Apollo nel 1972 e Luna nel 1976, rispettivamente Stati uniti e URSS persero interesse all’esplorazione lunare. La prima sonda a tornarci sarà la giapponese Hiten nel 1990, seguita nel 1994 dalla Clementine (NASA). La scoperta di ghiaccio d’acqua da parte di quest’ultima riaccese (finalmente) l’interesse verso l’esplorazione della Luna.
Dall’inizio dagli anni ‘2000 ad oggi, si è così assistito da un crescendo di missioni che hanno visto coinvolti molteplici attori pubblici e privati interessati a riportarci sulla Luna a distanza di oltre mezzo secolo. Stati Uniti ed Europa, Russia e Cina, India ed altri ancora, mai come ora la corsa alla colonizzazione della Luna ha visto protagonisti così tanti e forti competitor.
Perché si sia abbandonata l’esplorazione del nostro satellite naturale per così tanto tempo, è questione che dipese dalle scelte dei governi. A partire dalla metà degli anni ’70 ad oggi, le missioni a scopo militare e commerciale sono state considerate di primaria importanza e di conseguenza si è data priorità alle missioni in orbita terrestre, a partire dallo Shuttle fino ai moderni vettori pubblici e privati.
Oggi che siamo ad un passo dall’avere la tecnologia per tornare sulla Luna, la possibilità di realizzarvici delle basi permanenti dipenderà dalla nostra capacità di estrarre acqua e materiale da costruzione direttamente in loco, pena costi di trasporto proibitivi. La tecnologia esiste già, solo si tratta di testarla sul posto. Ad ogni modo, vista la rapidità dei progressi degli ultimi anni e gli enormi interessi in gioco, molto probabilmente entro la fine del decennio un equipaggio umano tornerà a lasciare impronte nella regolite lunare.
Quale Stato ci riuscirà per primo sarà il tempo a dircelo, ma conta poco. Ciò che conta e che la Luna resti di tutti. Vogliamo continuare a guardarla così, dal basso verso l’alto, libera, lei.