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MEADE FILTRI COLORATI

I FILTRI:
Non credo che esista argomento più dibattuto dei filtri colorati, per lo meno fra gli astrofili visualisti. La loro utilità è oggetto spesso di pareri contrastanti. In questa pagina dirò le mie conclusioni, sulla base delle osservazioni da me condotte.
Oggetto di questa mia overview sono i filtrini marchiati Meade, non perchè abbia una preferenza particolare per questo marchio, ma perchè è l’unico (insieme alla Baader) che consente di comperare i filtri sfusi senza ricorrere ai kit da 6 pezzi come fanno altre Case.
ASPETTO ESTERNO:
I filtri colorati Serie 4000 si presentano in una scatolina bianca, con parte superiore trasparente, riempita da un sottile strato di polietilene morbido. Il tutto è contenuto in una scatoletta di cartone bianca blu e nera in tipico stile Meade.
I filtri come al solito sono di ridotte dimensioni, con barilotto filettato per oculari standard da 31,8mm. La celletta di alluminio al tatto si presenta leggermente ruvida, in modo da facilitare la presa con i guanti. Sempre sulla celletta è riportato il numero Wratten del filtro in questione.
Non manca una seconda filettatura pensata appositamente per l’osservatore planetario esperto, il quale può interporre un altro filtro in modo da poter effettuare un filtraggio personalizzato (dicesi piggyback).
Le filettature dei filtri in questione non si sono dimostrate difettose. Solo un paio di filtri (W8 e W56) hanno la celletta porta-ottiche che tende a svitarsi troppo facilmente. Ho rimediato portando sempre con un piccolo cacciavite a taglio, da usare con la dovuta cautela per evitare di sfregiare i vetri ottici.
Veniamo alla prova sul campo. I filtri provati sono: W8, W12, W38, W56, W80.
LE PRESTAZIONI:

Filtri Meade Serie 4000 W8

W8 Giallo Chiaro (83%): probabilmente il filtro W8 è uno dei pochi filtri colorati che vale veramente la pena acquistare. Provato sul rifrattore Konus Vista restituisce un’immagine del paesaggio diurno gradevolissima. Tonalità di colore più calda, vegetazione dal colore verde particolarmente ravvivato. Il bagliore diurno scende un po’, così che l’immagine è anche molto riposante da osservare. Queste sono due fotografie sono state eseguite con una macchina digitale Sony CyberShot P30 da 1.3MPixel con/senza filtro per rendere l’idea. Potere cliccarci sopra per vederle ingrandite.
In ambito astronomico l’unico oggetto osservato finora è la Luna. Confermo la grande utilità di questo filtro con contrasti piacevolmente pronunciati e tonalità gialla davvero molto discreta. Da oggi in poi mi aiuterò col W8 per qualunque osservazione lunare. Usato su rifrattori acromatici aiuta a ridurre di molto il cromatismo residuo. Per tale uso è forse più consigliato un Baader Semi-APO. Il famigerato Fringe-Killer e il W8 hanno curve di trasmissione molto simili.
(74%): esternamente il filtro appare di un colore giallo particolarmente intenso. Non ho mai trovato questo filtro di un’utilità particolare, se non fosse che un giorno osservai il Sole con il Konus Vista e mi resi conto quasi per sbaglio che il filtro W12 colora di un giallo particolarmente realistico, il Sole biancastro restituito dall’Astrosolar. Questa è una fotografia afocale eseguita con un oculare Plossl da 25mm + Newton da 20cm qualche tempo fa (da notare l’assenza di macchie solari sul disco). Come al solito, basta cliccare per vederla ingrandita.
Il Sole con il W12

Per altri usi il W12 conta come il due di briscola…Fa riflettere la leggenda metropolitana che vuole i filtri gialli come “mitigatori” di scarso seeing. Personalmente fatico a trovare differenze di stabilità d’immagine con/senza filtro, sia per il W8 che per il W12.
W38 Blu Scuro (17%): comprato usato su Astrosell credendo di avere gli stessi effetti del W80 senza contare la scarsa trasmissione complessiva. Rivenduto dopo una settimana perchè impossibile da usare. Immagini di Giove scurissime persino con un 20cm, inaccettabili. Bocciato.
W56 Verde Chiaro (53%): sembra proprio di osservare attraverso un visore notturno a infrarossi con una tipica dominante verde. Inutile a mio avviso su Giove e Saturno. Può sortire qualche effetto di contrasto nell’osservazione lunare, a patto di sopportare la dominante cromatica abbastanza pronunciata.
W80 Blu Chiaro (30%): non fatevi ingannare dalla bassa trasmissione luminosa. Il filtro W80 è molto meno buio di quanto pensiate. Sconsigliato l’utilizzo sulla Luna, sembra che sia illuminata da una lampada al neon. Può essere invece molto utile su Giove per evidenziare dettagli come le bande equatoriali. Utilizzabile anche su aperture piccole.
Senza filtro giallo

Con filtro giallo

 
 
 
 
 
 
 
Spero di avervi aiutato nella vostra scelta. Ciascun filtro costa 24.00€
Test eseguito da Mirko Capuano ( http://mkastropage.altervista.org/ )