AstroCampania ETS

l'astronomia amatoriale in Campania

Baader Astrosolar

INTRODUZIONE:
Siamo nel mese di Maggio 2003, e in questi primi giorni il nostro Sole ci ha regalato un evento davvero particolare: il transito di Mercurio.

Purtroppo non ho potuto assistere a questo evento, sia per motivi personali, sia perchè il filtro non mi era ancora arrivato, nonchè per le condizioni meteo del primo mattino (il transito iniziava alle ore 7 LT), le quali effettivamente mi hanno un po’ scoraggiato..Ma comunque, una volta arrivato il filtro (il giorno dopo il transito!), non ho esitato a provarlo e a recensirlo!

LA CONFEZIONE:
La fotografia della confezione è riportata in alto. Non è che vi sia molto da dire in merito. La confezione non è altro che una busta di plastica adesiva trasparente, la quale contiene al suo interno il materiale filtrante in formato A4 (290x200mm , si potrebbero costruire filtri per telescopi fino a 7-8″) racchiuso fra due fogli. Il primo fornisce indicazioni tecniche ben precise (che citerò dopo), mentre il secondo non è altro che una copertina!

Non manca un foglio di carta velina posto a diretto contatto con l’Astrosolar.

IL FILTRO:
Non vi dico che strana sensazione quando ho iniziato a maneggiare il filtro Baader Astrosolar. Esso appare esteticamente come un foglio di carta argentata estremamente sottile. A rigore, non potremmo nemmeno definirlo un vero e proprio filtro, più che è altro è un sottilissimo film, una pellicola.

Lo spessore del foglio è ridottissimo , infatti Baader dichiara un valore di appena 0.012mm , mentre il fattore di trasmissione, attestandosi sul 5, è pari allo 0,001%. Un filtro colorato che si usa per osservazioni dei pianeti ha un trasmissione che oscilla dal 3 all’ 85%..

Il filtro vi arriva privo di montatura, quindi sta a voi realizzare un adeguato supporto per montarlo davanti l’obiettivo del vostro telescopio. Il sottoscritto, dopo aver preso qualche misura del tubo ottico con un calibro, ha provveduto a realizzare una decente montatura in cartone (un sandwich con in mezzo il filtro ritagliato), fissata al telescopio con parecchi pezzi di nastro adesivo.

Quello che mi ha colpito dell’Astrosolar durante l’operazione di “ritaglio su misura” è la sua resistenza nonostante il ridottissimo spessore, e non è mancata occasione che le forbici si inceppassero più di una volta! Tuttavia, sconsiglio l’utilizzo di un cutter, perchè potrebbe inutilmente “sfrangiare” la superficie del foglio.

Se volete (consigliato), potete degnare anche il vostro cercatore di un po’ di astrosolar, così per puntare il telescopio verso la nostra Stella, non dovete seguire il noioso (e tutt’altro che preciso) metodo dell’ “ombra sul pavimento”. Ecco un paio di foto della mia opera d’arte!

Astrosolar al telescopio

IL TEST:
La prova si è svolta a Caserta , il giorno 11/05/2003 , dalle ore 13:30UT fino alle ore 14:00UT. Seeing stimato 3 , presenza di cirri anche sul Sole.

Che strana situazione! Ho sempre portato il telescopio fuori il balcone per osservare il cielo notturno, e quindi sapere che sto per contemplare proprio il Sole è una cosa che mi inquieta leggermente! L’ultima volta che lo osservai fu quasi 3 anni fa, all’epoca del mitico rifrattorino da 60mm con un semplice filtro scuro davanti l’apertura. (ai tempi in cui ero un gran neofita.. 😉

Infatti sento spesso parlare di dovute precauzioni durante un’osservazione del genere, e quindi ho preferito mettere parecchio scotch per fissare il filtro. Non si mai, ogni tanto arrivava qualche piccola folata di vento , che temevo potesse strappare via il filtro dall’apertura.

Passato questo “gap” psicologico, ho cercato di puntare il sole con il metodo dell’ombra, riuscendo a far apparire nel campo del cercatore (rivestito temporaneamente di Astrosolar) il Sole a 2° dal centro del campo. Indi lo centrai precisamente.

Senza oculare , riflesso nel secondario del mio 114, vedevo una macchia chiara. Ci siamo , è il Sole!

Ho inserito un oculare PL25 (36x) e ho messo a fuoco l’immagine che mi si presentava. Il Sole appare di un bianco un po’ “sporco”, grande come previsto (circa 32′) e soprattutto di giusta luminosità, il che mi ha fatto subito pensare che si sarebbe potuto “tirare” con gli ingrandimenti.

Subito sono apparse due macchie solari. E’ notevole il realismo se avvitiamo all’oculare un filtro giallo W12. Il sole assume la “sua” colorazione , ed è un’immagine che potrebbe particolarmente colpire un neofita.

Ho proseguito l’osservazione con un PL9 (100x), che col mio telescopio fornisce un campo apparente di 30′. Ho “girolonzolato” un po’ lungo la superficie solare alla ricerca di altre macchie, puntualmente trovate. Alla fine dell’osservazione ne ho contate “ben” 5 diverse. Due avevano una forma suggestiva, le altre tre erano quasi dei puntini.

Continuo l’osservazione con un OR6 (150x), e noto come la turbolenza , a questo livello di ingrandimento sia proprio evidente. Mi sorprende il livello di dettaglio di una delle macchie, che si presentava con una forma simile a quella del pianeta Saturno. Nucleo ben definito circondato da un anello. Il nucleo stesso era diviso in due emisferi separati di circa 3″, a tratti risolti, a tranni no. Colpa del seeing.

Ho pensato bene di usare il filtro giallo W12, che, oltre a regalare una buona dose di contrasto, ha provveduto a mitigare parzialmente la turbolenza rendendo il dettaglio più semplice da osservare.

Ho usato anche un filtro verde W56 ed infine l’immancabile blu 80A (il quale ha un abbonamento su Giove!). Il primo migliorava leggermente il contrasto mostrando un colore di fondo un po’ fastidioso a dire il vero, mentre l’80A l’ho giudicato pressocchè superfluo in questo osservazione..

CONCLUSIONI:
Il filtro in Astrosolar costituisce un valido materiale per l’osservazione del nostro Sole. A mio parere è il filtro migliore se paragonato all’economico Mylar e al vetro. L’Astrosolar regala il massimo contrasto proprio perchè “colora” il Sole di bianco, facendo contrastare nettamente le macchie solari, a differenza del secondo (sole di colore blu) e del terzo (sole di colore giallo).

Infine, il costo è particolarmente contenuto. (costo 24€ + 4€ di spedizione. Importare Baader: UnitronItalia SRL)

Di contro la busta in plastica ha un adesivo particolarmente aggressivo (mi si è appiccicato il foglio un paio di volte) e dovete autocostruirvi una montatura ad hoc per il vostro telescopio.

Test eseguito da Mirko Capuano ( http://mkastropage.altervista.org/ )