Stimolato dall’articolo apparso su Astronomia Nova, ho voluto provare ad effettuare una sessione fotometrica dell’asteroide segnalato dall’amico Lorenzo Franco, 416 Vaticana
Riporto brevemente quanto trovato in rete per farvi capire come la fotometria fatta anche a livello amatoriale, possa essere di ausilio agli astronomi professionisti
“La fotometria ´e la tecnica che meglio permette di investigare la forma e la dimensione degli asteroidi. Si basa sul conteggio dei fotoni che incidono sul rivelatore in modo da ricavare la magnitudine dell’oggetto.
Misure fatte nel corso di una o piu notti possono essere combinate per ottenere la cosiddetta curva di luce fotometrica, che mostra la variazione della magnitudine dell’asteroide durante la rotazione intorno al suo asse
(Barucci & Fulchignoni, 1982).
Nella maggior parte dei casi la curva di luce di un asteroide ´e una funzione periodica che dipende da alcune variabili: i parametri di orientazione, la forma dell’oggetto, la morfologia della superficie e le propriet´a con cui il materiale che la compone riflette e diffonde la luce solare incidente (scattering).
Una delle caratteristiche della curva di luce ´e l’ampiezza, data dalla differenza in magnitudine tra il massimo e il minimo principali. Questa, a sua volta, ´e direttamente legata alla forma dell’asteroide. (Lupishko et al., 2007).”
Veniamo ora al breve report della serata:
19 Marzo 2012
Dopo aver portato a temperatura la ccd , alle ore 18.30 ho puntato il campo dove si trovava l’asteroide e simulando il movimento dell’asteroide su un planetario, ho verificato che durante l’intera notte esso riusciva a rimanere nel campo della ccd. Per cui ho posizionato l’asteroide verso il bordo del campo e trovata la stella di guida col secondo sensore, ho iniziato le riprese
Ci son volute alcune prove sui tempi di posa prima di scegliere l’esposizione giusta con un buon rapporto segnale rumore
Ho scelto 2 minuti in inning 1×1 senza uso di filtri
Sono andato avanti per l’intera notte controllando di tanto in tanto la fotometria che evidenziava le variazioni di luminosita’.
Verso le 4 ho sospeso le osservazioni ed effettuato una serie di dark frames
Fatta la fotometria e l’analisi con Peranso, ne e’ risultato un periodo di 5.361h +/-0.714, compatibile con quanto riportato sul sito Nasa (http://ssd.jpl.nasa.gov/sbdb.cgi?sstr=vaticana&orb=1) dove il periodo è di P = 5.372, risultato piu’ che buono considerando che la sessione ha coperto meno di due periodi.
In allegato i risultati con le immagini ottenute utilizzando il software Peranso
Nello Ruocco
Sorrento, 19 Marzo 2012