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Rubriche a curdella sez.Stabia-Penisola Sorrentina
il SAGITTARIO
di Antonio  Catapano
Arriva l’estate e il cielo ci consente finalmente di osservare con comodità  questa costellazione zodiacale ricca di oggetti di profondo cielo, non per niente è centrata sulla parte centrale e più densa della “Via Lattea” che è il nucleo della nostra galassia e che si trova a circa 30.000 a.l. .
Culmina al meridiano Sud a mezzanotte ai primi di luglio, è facilmente riconoscibile per la forma a “Teiera” e viene comunemente raffigurato come un centauro tendente un arco;  la troviamo a Est dello Scorpione che la precede nella levata , a Ovest del Capricorno e a Sud dello Scudo.

Costellazione del Sagittario

Stelle principali

Epsilon sagittarii (Kaus Australis) è una gigante blu di magn. 1,79

Sigma (Nunki) è una  gigante blu, di magnitudine 2,05

Zeta (Axilla,Ascella) è una subgigante bianca di magnitudine 2,60

Delta (Kaus Media) è una gigante arancione di magnitudine 2,72

Lambda (Kaus Borealis) è una gigante arancione di magnitudine 2,82

Rukbat – (alfa)  non è affatto la più brillante essendo solo di magn.4.0

Arkab – (Beta) è di magn. 3.9  ed è anche una stella doppia visibile anche ad occhio nudo

Eta – anch’essa doppia  è composta da due componenti da magn. 3,2 e 7,8  e appaiono al telescopio alla distanza angolare di 3,6″.

RY Sagittarii – stella interessante è una variabile che cambia la sua luminosità dalla sesta alla quindicesima magn.,  ed è  senza periodo  essendo della categoria  R Coronae Borealis, e varia in modo del tutto imprevedibile.

W sagittarii variabile di tipo Cefeide, che in 7,6 giorni circa scende di quasi una magnitudine, passando dalla quarta alla quinta;

La Via Lattea dalla costellazione dell'Aquila al Sagittario - Foto Luca D'Avino
La Via Lattea dell’Aquila al Sagittario – Foto Luca D’Avino
La Via Lattea dalla costellazione dell'Aquila al Sagittario - Foto Luca D'Avino
Foto con le linee delle costellazioni – Foto Luca D’Avino

Oggetti di profondo cielo
Il Sagittario è ricchissimo di oggetti di profondo cielo e per questo è molto noto agli astrofotografi .  Molti di questi oggetti si trovano a cavallo fra il cosiddetto Braccio di Orione e quello del Sagittario della Via Lattea, come gli ammassi aperti, mentre le grandi nebulose sono posizionati nel braccio del Sagittario. L’oggetto che più di tutti si evidenzia ad occhio nudo è una piccola nube  stellare ( M24 )  a 2 gradi a nord della stella μ Sagittarii  si tratta della regione di cielo in cui è visibile la maggior densità di stelle con un binocolo.

M24  piccola nube stellare
Anche la gran parte degli altri oggetti più famosi sono visibili con facilità anche con un binocolo se non ad occhio nudo dalla montagna; tra quelli più noti:

M8  – nebulosa laguna (magn 6)

M20 – trifida magn 7,6

M17  – nebulosa Aquila ( magn 7) (nella costellazione del Serpente)

M22 – maestoso e bellissimo ammasso globulare di magn,5.1 , per chi osserva dal Sud Italia è superiore a M13 in Ercole , dimensioni angolari 32′  ( più grande della Luna piena !).

M28  – globulare di magn 6,8 (dim.15′)

M18,  M21 – ammassi aperti rilevanti

M23 – ammasso aperto notevole composto da 150 stelle  magn 5.5.

Nebulose M8 laguna e M20 trifida – Foto Giovanni Paglioli

M20 Nebulosa Trifida – Foto Giovanni Paglioli

M17 Nebulosa Omega – Foto Luca D’Avino

M22 Ammasso Globlare – Foto Beniamino Postiglione

 

Mitologia
(fonte wikipedia)

In cielo il Sagittario è rappresentato come un arciere, con la parte inferiore del corpo come un cavallo e la parte superiore di uomo. Indossa un mantello e tende un arco puntato nella direzione del confinante Scorpione. Da non confondere con Chirone che è l’altro centauro celeste, quello della costellazione del Centauro.
Alfa del Sagittario viene chiamata sia Rukbat che Alrami, entrambi nomi che vengono dall’arabo rukbat al-rami, «ginocchio dell’arciere». Beta del Sagittario è Arkab, in arabo «il tendine di Achille dell’arciere». Gamma del Sagittario è Alnasl, «la punta» in arabo, e si riferisce alla freccia dell’arciere.Delta, Epsilon e Lambda Sagittarii sono rispettivamente chiamate Kaus Media, Kaus Australis e Kaus Borealis. La parola Kaus viene dall’arabo al-qaus, «l’arco» e i suffissi sono parole latine che significano le parti mediana, meridionale e settentrionale. La stella Zeta è Ascella, il latino di «ascella». Tutti questi nomi sono conformi alle descrizioni delle posizioni delle stelle date da Tolomeo nel suo Almagesto.Ultima, ma non da meno, è Sigma Sagittarii, chiamata Nunki. Questo nome le è stato attribuito abbastanza di recente dai naviganti, ma è stato preso da un elenco di nomi babilonesi di stelle. NUN-KI fu chiamato dai Babilonesi un gruppo di stelle che rappresentava la città sacra di Eridu sull’Eufrate. Quel nome è stato poi attribuito solo alla stella Sigma, e si dice che sia il più vecchio nome di stella attualmente in uso.
Antonio Catapano  28/6/2011
AstroCampania  – sezione Stabia-Penisola Sorrentina

(tutte le foto sono tratte dalla galleria fotografica di AstroCampania)