Il 14 Giugno decisi di riprendere la variabile NS Lyr utilizzzando l’LX200 e la ST7 senza uso di filtri.
Ovviaamente, come faccio sempre, due ore prima dell’inizio delle pose ( cerco di iniziare subito dopo il crepuscolo in modo da avere piu’ ore disponibili), porto la ccd a temperatura e faccio i dark. Al crepuscolo faccio una serie di flat puntando il cielo e quindi i relativi dark.
In fase di elaborazione creo poi il master flat e utilizzo tutti i dark ( ne faccio almeno 5) per calibrare le immagini. L’elaborazione viene fatta con Maxim DL
Le riprese, di 6 minuti per ogni immagine, si sono protratte per l’intera notte fino alle 5.
Il campo inquadrato, e’ riportato in figura seguente ( e’ indicata la nuova stella)

Periodicamente controllavo con l’ausilio del software Muniwin, l’andamento della variabile e, come sono solito fare, passo in rassegna tutte le stelle di campo per cercare eventuali nuove variabili ( in questo caso Muniwin aiuta portando le variabili sospette su un piano differente rispetto alle stelle che ritiene costanti)
Con mio stupore noto che una stella ha degli strani movimenti e continuo a seguirla, lasciando ormai da parte la NS Lyr.
La curva inizia man mano a delinearsi e sono veramente fortunato perche’ giusto in qualla notte la stella presenta una curva completa ( fig 1- curva di luce del 14 Giugno 2012)

Il passo succesivo e’ stato quello di cercare nei cataloghi la presenza di questa variabile.
Cerco quindi in Vizier: inserisco le coordinate di NS Lyr: nell’arco di 2 gradi secondo il catalogo non sono presenti altre variabili.
E’ fatta! Non e’ catalogata come variabile!
A questo punto bisogna trovare le coordinate e le altre denominazioni della stella negli altri cataloghi, CMC14 e UCAC3 in modo da poter stimare la magnitudine in V usando apposite formule
Personalmente determino la posizione della stella facendo riperimento alla stella di campo conosciuta ( in questo caso NS Lyr): utilizzo Aladin che con un click sulla stella riporta le coordinate. Tali coordinate vanno riportate negli altri cataloghi per verificare se a qualla posizione e’ presente una stella catalogata in esso.
Per definire una variabile e’ necessario sapere anche il periodo, ossia il tempo necessario perche’ si verifichino due eventi principali e quindi questa sola osservazione non bastava.
Quindi ho ripreso la stella per altre tre sere successive ottenendo le curve riportate in figura 2 il pezzo di curva ottenuto il 15 Giugno, in fig 3 quella del 16 e in fig 4 la curva del 17



C’erano a questo punto molti elementi per trovare il periodo utilizzando il software Peranso che unisce tutte le osservazioni
La curva finale ottenuta e’ stata questa

La forma era caratteristica e non lasciava dubbi: si tratatva di una variabile pulsante RRLyrae con una lenta salita ed una rapida discesa, con rami asimmetrici, caratteristica della RRLyrae classe AB
Dopo aver definito la magnitudine in V e l’ampiezza e’ stata censita nel sito VSX dell’AAVSO
Alla stella e’ stata data la sigla di VSX J191043.4+361624
Riporto il link VSX
http://www.aavso.org/vsx/index.php?view=detail.top&oid=285174
Sul sito UAI e’ uscita anche una news
http://uai.it/web/guest/uainews/journal_content/56/10100/284967
E’ stata questa la prima pulsante “simpatica” che ho scoperto e sono veramente soddisfatto perche’ si puo’ dire che le RRLyrae sono state il mio primo amore da variabilista. Una soddisfazione ancora piu’ grande!!
Alle prossime
Nello Ruocco
Sorrento, 27 Giugno 2012