AstroCampania ETS

l'astronomia amatoriale in Campania

AstroCampania – sezione locale: Stabia-Penisola Sorrentina
a cura di Antonio Catapano, Nello Ruocco
IL CIELO DI APRILE ed i principali fenomeni
Il cielo di Aprile e’ caratterizzato, a Nord, dalla costellazione dell’Orsa Maggiore  o Grande Carro, facilmente distinguibile per la sua forma caratteristica : il sistema stellare doppio Mizar-Alcor la  rende degna di osservazione.

stella doppia : Mizar e Alcor Mizar
Mizar Alcor UMa

Il prolungamento del “timone”del Carro porta alla stella Arturo, la principale della costellazione del Bootes, mentre il prolungamento delle “ruote” ci porta alla Stella Polare

dal grande carro alla stella Arturo
dal grande carro alla stella Arturo
come individuare la stella Polares

Ad Est scorgiamo la costellazione del Bootes con la sua brillante stella Arturo, costellazione seguita da un’altra altrettanto interessante: la costellazione di Ercole, degna di nota per contenere l’ammasso stellare M13 (la sigla M sta per Messier, astronomo francese che redasse il primo catalogo di oggetti celesti diversi dalle stelle) uno degli ammassi globulari piu’ belli del cielo boreale.
L’ammasso M13

ammasso globulare M13
ammasso globulare M13

Ad Ovest tramontano invece le costellazioni invernali, Orione, il Toro
Di seguito sono riportate 4 cartine che mostrano il cielo da Napoli alle ore 22  locali del 1° Aprile
Il cielo a Nord

Cielo di aprile a nord

Il cielo a Sud

Cielo di Aprile a Sud

Il cielo ad Est

Cielo di aprile a Est

Il cielo ad Ovest

cielo di aprile a Ovest

 

Costellazione del Mese      “La Vergine”
Osservando da un luogo dove non vi siano troppe luci a darci fastidio volgiamo il nostro sguardo verso l’orizzonte Sud-Est e partendo dal basso alziamo gli occhi di non molto  ( 25-30 gradi ) , noteremo una stella bianco-azzurra luminosa quanto basta e isolata dalle altre, staremo osservando Spica la stella principale della costellazione della Vergine.

Cartina del cielo alle ore 21:30  del  15/04/2011   –  elaborazione  Cartes du Ciel

La Vergine è una delle 12 costellazioni zodiacali per cui in essa transita il Sole durante l’autunno.
La presenza delle sue stelle a Est – Sud Est in prima serata ci indica che siamo in primavera.
Storicamente la costellazione è stata associata al periodo dei raccolti, come la mietitura (da cui deriva il nome della stella “Spica”, visibile dopo il tramonto verso Ovest in estate)
Questa costellazione si trova lontano dallo “spolverio” delle nubi interstellari e delle centinaia di migliaia di stelle della nostra Via Lattea , si trova quindi in una zona di cielo ideale per osservare l’universo profondo come le galassie e gli ammassi di galassie lontanissimi dalla Terra.

Stelle Principali:
α Virginis (Spica) è la stella più brillante; rappresenta una spiga di frumento in mano alla Vergine;
ha magnitudine 0,98 ed è la quindicesima stella più luminosa del cielo. Il colore azzurro intenso ci indica un’altissima temperatura superficiale, infatti è una stella molto luminosa in termini assoluti ma è discretamente lontana essendo distante da noi 262 anni luce.
γ Virginis (Porrima) è una stella di colore giallastro, di magnitudine 2,74; dista da noi appena 39 anni luce ed è una stella doppia: la compagna ha magnitudine 3,68.
ε Virginis (Vindemiatrix) è una stella gialla di magnitudine 2,85, distante 102 anni.

Pianeti nella Vergine
Come tutte le stelle di prima grandezza Saturno è facilmente visibile , e questo mese il pianeta inanellato è in opposizione proprio nella Vergine il 4 di aprile; questo significa che sarà visibile tutta la notte dal tramonto all’alba e quindi comodamente osservabile già nella prima parte della notte.
Il pianeta gigante e gassoso forma un triangolo con assieme a Spica e Arturo (di colore arancio è la stella principale della costellazione di Botte/il bifolco) e lo potremo facilmente distinguere tra le stelle che brillano anche per la sua luce ferma e di colore giallino.
La visione degli anelli inizia ad essere sempre più favorevole con la possibilità di osservare  bene la sottile striscia nera, la cosiddetta divisione di Cassini, che separa i due anelli principali A e B. .

Saturno
Saturno marzo 2005
M104
Galassia “Sombrero” M104 – Giovanni Paglioli

Oggetti di profondo cielo
Nella parte settentrionale della costellazione , circa 5° a Ovest della stella  ε Vir (Porrima), vi è
l’ammasso di galassie della Vergine ,  uno dei più ricchi e più vicino alla Via Lattea: si trova a 55 milioni di anni luce da noi. Esso contiene almeno 2500 galassie, per lo più spirali e irregolari, ed è al centro di una concentrazione di ammassi che prende il nome di Superammasso della Vergine.
Tra le principali galassie  M49, una galassia ellittica visibile anche con un binocolo in condizioni ottimali,  M58, una galassia spirale, e la favolosa M87 (ellittica gigante, e famosa radiosorgente),
sono perfettamente visibili come delle macchie chiare con un piccolo telescopio sotto cieli limpidi e bui di montagna
M87  è una delle galassie più grandi conosciute e domina l’Ammasso ; potrebbe possedere 15.000 ammassi globulari e dal suo nucleo parte un potente getto di materia, probabilmente generato da un buco nero supermassiccio.

Nella parte meridionale della costellazione , abbiamo una notevole galassia solitaria,  la Sombrero M104; si trova a circa 10° a est-sud-est di Spica, , quasi al confine con il Corvo. È una delle galassie più fotografate del cielo, nonché una delle più note e delle più osservate, specie in ambito amatoriale.

Mitologia

 

Rappresentazione della VergineLa costellazione della Vergine, l’ unica costellazione femminile dello Zodiaco, venne rappresentata sin dall’ antichità con diverse figure divine a seconda del luogo di provenienza.

Una di queste è quella per cui si potrebbe attribuire alla Dea Demetra dea del frumento, figlia di Crono e Rea. Si narra che sua figlia Persefone venne rapita da Ade, il dio degli inferi, il quale la fece sua regina. Demetra dopo aver girato in lungo e in largo la terra chiese aiuto all’ Orsa maggiore la quale la mandò dal sole che le disse tutta la verità. Demetra chiese allora a Zeus, padre di Persefone di ordinare a suo fratello Ade di restituire la ragazza. Lo scaltro dio della morte aveva fatto però mangiare un chicco di melograno alla ragazza, che per questo, da allora in poi era vincolata al mondo dei morti. Zeus propose allora un compromesso: Persefone poteva trascorrere i quattro mesi invernali con Ades, e gli altri otto, in cui il clima è più mite, con la madre. (fonte leonardoscienze.it)

Antonio Catapano  –  25/03/2011
AstroCampania  – Catapano_a@astrocampania.it