AstroCampania ETS

l'astronomia amatoriale in Campania

Trasferta osservativa del 28 Ottobre 2022 a Casone di Aresta  (monti Alburni)

Di seguito due rapporti relativi:

1) Rapporto osservazione 28/10/2022  ( di Antonio Vecchione e Alfonso Noschese )

Luogo: Petina – località Aresta
Strumento utilizzato: Dobson 50 cm/1850 mm di focale.
Luna: secondo giorno.
Vento: debole.
Umidità: alta ma variabile durante la serata.
Cielo: sereno.
Magnitudine stelle visibili allo zenit: 5.5.
Seeing: 4.5/5.
Inizio dell’osservazione: 19:30 circa.

(foto d’ambiente di Giuseppe Ruggiero e Antonio Vecchione)

Ci siamo ritrovati in sette per questa trasferta osservativa. La prima attività della serata è consistita nel rabbonire un cane pastore che sia aggirava da quelle parti a guardia di mucche che ci guardavano in ‘cagnesco’ (nonostante l’essere mucche). L’operazione è stata affidata al Noschese il quale, riuscendo col suo fascino a far presa sull’intero mondo animale, è riuscito nell’impresa di farci passare una rilassata osservazione senza il patema di essere sul ‘chi va là’.

Quindi abbiamo montato gli strumenti e cominciato a osservare. In realtà il Dobson del Noschese ha deciso di rompere le scatole più dei cani e delle mucche che ne frattempo si erano abituate alla nostra molesta presenza e c’è voluto l’intervento del nostro presidente che con del magico nastro isolante ha messo a posto le cose: la serata osservativa poteva cominciare.

Siamo subito andati a trovare il Pesce Australe che ci ha portato la galassia NGC 7314, debole (anche a causa del fatto che la notta astronomica non era ancora del tutto iniziata) ma visibile come un batuffolo. Per soddisfare il Noschese, siamo andati in Acquario per osservare M2 un meraviglioso globulare che nel Dobson, utilizzando l’oculare da 15 mm di focale, si risolveva benissimo in centinaia di stelle. E, di conseguenza, cominciavano il primi ‘Ohhh’. Anche l’altro globulare, M72, presente in questa bella costellazione ha dato grande piacere osservativo. La brama osservativa di Noschese veniva assecondata passando per due fantastiche planetarie: NGC 7009 (la Saturn nebula) e la NGC 7293 (la Helix). Quest’ultima, nonostante sia notoriamente non facilissima da osservare (è la planetaria più estesa che si conosca), è risultata magnifica alla vista. In visione distolta si riconosceva chiaramente la sua forma a elica, e in qualche momento, anche la sua stella centrale! Il giro in Acquario si è completato con l’osservazione delle galassie NGC 7727 e NGC 7606 rispettivamente di magnitudine 10.6 e 10.8.

 

La temperatura nel frattempo si era abbassata e quindi si è reso necessario l’intervento di Giuseppe Ruggiero con alcune bottiglie di vino prodotte dal suo papà. L’effetto benefico si è visto subito perché si sono scorte diverse stelle cadenti, alcune proprio notevoli (seriamente).
Nel frattempo, a 50 metri da noi, si sentiva il cigolio della montatura dell’85 cm dell’osservatorio che puntava il telescopio da un oggetto all’altro della volta celeste con la direzione di Ettore Marmo.
Ma era il momento di andare in Capricorno per far visita al bel globulare M30 che, con la sua magnitudine di 7.5, ha fatto bella mostra di sé. Interessante anche la presenza nel campo dell’oculare della stella SAO 190531 di magnitudine 8.6 che ben accompagnava l’ammasso.
Quindi ci siamo spostati in Pegaso che avevamo praticamente quasi allo Zenit per osservare M15 un globulare strepitoso anche in questo caso accompagnato da una bella stella bianca (SAO 107195) di magnitudine 7.6. La presenza di stelle luminose, specie se colorate, vicino a dei globulari rende l’osservazione ancora più piacevole. Una serie di galassie ha caratterizzato il viaggio in Pegaso. Si è partiti con NGC 7177 e NGC 7217 due spirali senza grandi dettagli distinguibili. Per rifarci, ci siamo diretti col telescopio sul Quintetto di Stephan. Qua la musica è cambiata perché, a partire dalla componente più luminosa del quintetto (NGC 7320) adattando l’occhio e in visione distolta siamo riusciti a osservare tutte le altre galassie e cioè NGC 7319, il doppietto costituito da NGC 7318A e NGC 7318B galassie molto vicine tra loro ma con i nuclei che, seppur con difficoltà, apparivano distinguibili (stiamo parlando di magnitudini comprese tra 13.4 e 13.9) e NGC 7317 (magnitudine 13.7). E’ la prima volta che riusciamo a distinguere tutte le componenti, testimone dell’evento Giacomo Cuozzo che si era preso una pausa dalla ripresa fotografica di M33. Sempre in Pegaso, ci siamo concessi un giretto su altre tre galassie, NGC 7429, NGC 7478 e NGC 7619. Quest’ultima in realtà è accompagnata da una galassia più piccola, NGC 7617, di magnitudine 13.8 di cui non avevamo mai notato la presenza. Come ultimo oggetto di Pegaso ci concentrati su NGC 7331 una bella galassia molto simile nella visione alla galassia di Andromeda (con i dovuti distinguo).

 

Telescopio puntato verso i Pesci. Osservazione della bella galassia M74 della quale erano visibili i bracci visto che è una spirale vista frontalmente e di altre due galassie NGC 488 e NGC 524 che, pur essendo di magnitudine piuttosto abbordabile (entrambe di 10.3), non hanno mostrato particolari significativi.

A richiesta degli astanti, rapida visione di Giove e Urano e poi dritti verso la Balena dove ci attendevano le galassie M77 e NGC 247 che hanno mostrato qualche dettaglio. In particolare, di M77 si è potuto apprezzare qualche piccolo accenno ai suoi bracci (spirale vista di fronte). Non so per quale motivo ho dimenticato di indicare al Noschese il puntamento del Dobson verso la planetaria NGC 246 che pur avevo nella lista: sarà stata la vecchiaia.

Era il momento di Andromeda. Dopo la scontata visione di M31, siamo andati su un altro oggetto che dà soddisfazione e cioè NGC 891. Questa famosa galassia vista di taglio ha fornito una bella visione al telescopio, sempre appagante. Quindi un’altra galassia (NGC 404) che si mostrata come una macchia tondeggiante priva di dettagli significativi. Prima di lasciare Andromeda, siamo andati a far visita a NGC 7662, una bella planetaria che ha un particolare colorazione blu con una leggera struttura ad anello (non a caso è chiamata Blue Snowball nebula).

Il telescopio è stato quindi indirizzato verso l’Ariete per osservare NGC 772, una galassia di magnitudine 10.3 nelle cui vicinanze (visibile nello stesso campo) è stato possibile discernere un’altra galassia molto meno luminosa, NGC 770, di magnitudine 13.0 e legata gravitazionalmente a NGC 772. Quindi è stato il turno della galassia NGC 821 apparsa abbastanza concentrata ma senza particolari importanti da segnalare.

Telescopio nel Perseo. Inevitabile osservazione del doppio ammasso. Sarà perché è il mio oggetto preferito di tutta la volta celeste, potrei dedicare un’intera nottata a questo ammasso. Ha una quantità incredibile di cose da mostrare con qualsiasi strumento. E’ il più democratico oggetto celeste che esista! Lo abbiamo anche osservato col il telescopio del presidente (uno Svbony 80/560 su montatura iOptron ZEQ25) equipaggiato con un cellulare attaccato all’oculare dal quale si distinguevano un sacco di particolari. Nella stessa costellazione, osservazione della planetaria M76 (la piccola Dumbbell) che, come al solito, è risultata molto, molto bella all’osservazione visuale. Allo stesso modo si è ricevuta grande soddisfazione nella visione della galassia NGC 1023 la quale oltre al suo nucleo centrale ha mostrato chiaramente la sua parte periferica (cosa non sempre visibile anche con galassie luminose).

Breve sosta nel Triangolo per dare un’occhiata alla sempre bella M33 per poi viaggiare verso il Toro per una visione di M1 la bella nebulosa del Granchio e di NGC 1514 un’altra bella nebulosa che vale la pena osservare e anche fotografare.
Per ammirare qualche ammasso aperto interessante (anche se notoriamente Noschese li detesta) ci siamo spostati su Auriga per omaggiare M36, M37, M38 e NGC 2281 tutti molto interessanti (soprattutto M37).

Per finire, oggetti ‘a cappella’. Siamo andati nel Cigno per fare l’ennesima osservazione della Crescent Nebula (NGC 6888) e, per soddisfare la sete di planetarie di Noschese, sosta nella costellazione del Cefeo su NGC 40 (difficile ma visibile), ancora in Cigno per NGC 6826 e NGC 7027 due planetarie visibili ma senza grossi particolari da evidenziare e infine in Orione per NGC 2022 che sembra una macchia di luce grigiastra non molto luminosa ma comunque facile da individuare nell’oculare. Inevitabile M42 con tutti i suoi particolari che abbiamo descritto tante volte.

Che dire di questa serata? L’osservazione di una sessantina di oggetti ci rende soddisfatti. L’umidità di questo sito è sempre un po’ un problema ma se si indovina la serata giusta è un posto notevole da dove si può osservare e anche fotografare come in pochi posti in Campania.

Eppoi da questo luogo si percepisce forte la presenza di Filippo che proprio qui ha cominciato a condividere le sua passione con AstroCampania.

 

 

 

 

2) Rapporto fotografico di Ettore Marmo  28/10/2022 ( riprese effettuate presso l’Osservatorio Astronomico Aresta ) :

Il mio racconto sarà molto breve, lascerò parlare le foto (eseguite mentre Antonio sentiva i “cigolii” della montatura 😊) aggiungendo una piccola descrizione ad ognuna:

nebulosa planetaria M27 ripresa in Halfa con 60 s di esposizione (scatto unico, come tutti gli altri che seguiranno)

 

NGC 6888 Crescent in Ha 60 s

Crescent con filtro R sempre 60 s (notate l’incremento del numero di stelle)

 

Galassia M81 filtro R 40 secondi

 

Galassia fuso M82 40 s filtro R

 

Ammasso aperto NGC 7510 in Cefeo

 

NGC 7635 nebulosa bolla in Cassiopea  50 sec. filtro R

 

Galassia M74  60 sec. filtro B

 

Galassia M77   30 sec. filtro B

 

(Redazione di A.Catapano )