AstroCampania ETS

l'astronomia amatoriale in Campania

DIVAGAZIONI MUSICALI
 
La Luna  e le ispirazioni musicali nella canzone napoletana ( di R. D’Arco)
 
Non potevo che scegliere…….   ‘NU QUARTO ‘E LUNA !
 
Bellissima canzone scritta nel 1951 da Tito Manlio e da Nino Olivieri, fa parte insieme a Anema e core”, “Luna Rossa”, “’Na voce ‘na chitarra e ‘o poco ‘e Luna”, “Me so ‘mbriacato ‘e Sole”, “Accarezzame, “Tu che m’’e ‘mparato a fa’” e a tante, tante altre, della nuova ispirazione della musica napoletana in quel decennio particolarmente felice per la canzone napoletana che sono stati gli anni ‘50!
 
In questo decennio sono state scritte le suddette canzoni e tante altre che hanno fatto il giro del mondo e sono diventate a pieno titolo degli “Evergreen”!

Ma perché sono diverse rispetto alle precedenti canzoni napoletane classiche ed a quelle che sarebbero state scritte successivamente dagli anni sessanta fino ai giorni nostri?

Provate a non pensare ai versi napoletani che certamente avrete ascoltato centinaia di volte.

Concentratevi solo sulla melodia!

Anche se non siete dei musicisti vi accorgerete subito che queste musiche di “napoletano” classico hanno ben poco!

E’ arrivata a Napoli, insieme alle “vittoriose” truppe americane e nel successivo dopoguerra, l’influenza della musica nordamericana e, ancora di più, sudamericana!

Ve ne accorgete dal ritmo…. è più che evidente…. il ritmo di beguine, che viene spesso utilizzato in questi brani, non appartiene certo alla nostra tradizione popolare, ma proviene dallo Choro e dal Samba lento di origine brasiliana.

E’ musica da ballo!

Non è più musica da ascolto, dove il cantante cesellava le note con la sua voce fina e tenorile, è musica da ballare! E’ musica da Night!

I musicisti dei primi anni ’50 subito riuscirono ad assorbire con entusiasmo questo nuovo modo di scrivere e fare musica (in particolare per quanto riguarda le armonie, molto più articolate e complesse che non nel passato) e diedero sfogo ad una “contaminazione musicale” senza precedenti! Per ritrovare qualche fenomeno che si possa paragonare a quello di cui stiamo parlando dobbiamo aspettare la metà degli anni settanta, con il grande Pino Daniele che riuscirà a “contaminare” in maniera eccezionale blues, rock, e canzone napoletana.

E Nino Oliviero fu uno di questi!

 

Nato a Napoli il 13 febbraio 1918 e morto a Roma il 29 febbraio 1980 è stato un grande compositore italiano e napoletano.

Diplomatosi a soli 16 anni al Conservatorio di San Pietro a Majella in violino, preferì la carriera musicale allo studio delle scienze coloniali a cui era stato avviato dalla famiglia.

Si iscrisse, invero, all’Università Orientale di Napoli, ma iniziò contemporaneamente a comporre le prime canzoni, vincendo, con “Primmavera”, il 1° premio al Concorso di Piedigrotta . Questo successo lo fece entrare nel novero dei giovani artisti di talento, il che gli permise di iniziare a frequentare i circoli culturali e musicali più importanti della città. Impareggiabile maestro d’arte e di vita fu per lui Libero Bovio, uno dei più grandi poeti della storia di Napoli (autore, fra l’altro, di “Reginella”, ‘O paese d’ ‘o sole”, “Zappatore”), che era solito aprire la sua casa ai giovani artisti di talento, cui trasmetteva, con impareggiabile arguzia, arte e cultura.

Molto attivo nel mondo del cinema negli anni ‘60, ha lavorato come redattore musicale di vari giornali cinematografici d’attualità e compose le colonne sonore di diversi film.

Come autore partecipò a diverse edizioni del Festival di Sanremo, con brani quali La vita è un paradiso di bugie e Il nostro refrain.

Nel 1963 ricevette dall’Academy Award di Los Angeles la Nomination per l’Oscar con l’indimenticabile  canzone Moretratta dal film Mondo cane.

Ma a me piace ricordarlo come un grande autore di numerosissime canzoni napoletane!

Per esempio la nostra ‘Nu quarto ‘e Luna‘O ciucciariello, con le parole di Roberto MuroloGiuvanne co’ ‘a chitarra, con le  parole di Stefano Canzio e l’indimenticabile esecuzione di Renato Carosone e tante altre!

 
Nel 1951, quindi, a Capri, nella mitica “Canzone del Mare”
 
canmare
 
scrisse:  Nu quarto ‘e Luna insieme a Tito Manlio, al secolo Domenico Titomaglio (Napoli16 febbraio 1901 –Roma4 maggio 1972),  che è stato un grande paroliere italiano, autore di canzoni sia in lingua italiana che in lingua napoletana che raggiunsero un discreto successo.

Basta ricordare Voglio vivere così, col sole in fronte, e la celeberrima Anema e core!

 

Tito Manlio con Teddy Reno

 

Torniamo alla nostra canzone…….

 

 
Che m’ha sapute fa’ stu quarte ‘e luna
che m’ha sapute fa chi voglio bene
 
Che note e che parole….
Questa Luna che, contemporaneamente, può, solo con il suo debole chiarore, svelare l’amore, ma anche mostrare i dubbi sullo stesso amore……..
 

Nun ce vò ‘na luna chiena
pe’ capí si mme vuó ‘bene…
mm’è abbastato ‘o ppoco ‘e luna
pe’ te capí!…

 
però….
 
E me martella sempe nu pensiero
“nun e’ overo ca pienze solo a me
 
Ma, nonostante tutto, per via del poco di Luna, ‘e ‘nu quarto ‘e Luna , si corre ancora dietro all’amore
 
Quanta vote, ánema mia,
faccio ‘a strada ca tu faje…
corro appriesso a ‘sta buscia
pe’ te vedé!…
e sconsolato ripete:
Che m’ha saputo fá stu quarto ‘e Luna
 
 
 
E passiamo all’ascolto….  (Si fa prima a dire chi non l’abbia cantata…) :
 
Cominciamo con la cesellatura di Roberto Murolo:
 
Peppino di Capri:
 
Indimenticabile esecuzione di Mia Martini:
 
Claudio Villa che di canzoni napoletane, ne ha cantate parecchie:
 
Renzo Arbore in un bel Medley:
 
Luciano Rondinella:
 
Sergio Bruni:
 
Renato Carosone a fine carriera:
 
Luciano Tajoli:
 
UNA CHICCA…. Nino Oliviero, l’autore, al pianoforte con una carrellata delle sue composizioni!:
 
UN’ALTRA CHICCA…. Ancora Nino Oliviero che canta e suona al piano la nostra canzone:
 
 
Raffaele D’Arco (Club Alpino Italiano sezione Stabia)