Ma perché sono diverse rispetto alle precedenti canzoni napoletane classiche ed a quelle che sarebbero state scritte successivamente dagli anni sessanta fino ai giorni nostri?
Provate a non pensare ai versi napoletani che certamente avrete ascoltato centinaia di volte.
Concentratevi solo sulla melodia!
Anche se non siete dei musicisti vi accorgerete subito che queste musiche di “napoletano” classico hanno ben poco!
E’ arrivata a Napoli, insieme alle “vittoriose” truppe americane e nel successivo dopoguerra, l’influenza della musica nordamericana e, ancora di più, sudamericana!
Ve ne accorgete dal ritmo…. è più che evidente…. il ritmo di beguine, che viene spesso utilizzato in questi brani, non appartiene certo alla nostra tradizione popolare, ma proviene dallo Choro e dal Samba lento di origine brasiliana.
E’ musica da ballo!
Non è più musica da ascolto, dove il cantante cesellava le note con la sua voce fina e tenorile, è musica da ballare! E’ musica da Night!
I musicisti dei primi anni ’50 subito riuscirono ad assorbire con entusiasmo questo nuovo modo di scrivere e fare musica (in particolare per quanto riguarda le armonie, molto più articolate e complesse che non nel passato) e diedero sfogo ad una “contaminazione musicale” senza precedenti! Per ritrovare qualche fenomeno che si possa paragonare a quello di cui stiamo parlando dobbiamo aspettare la metà degli anni settanta, con il grande Pino Daniele che riuscirà a “contaminare” in maniera eccezionale blues, rock, e canzone napoletana.
E Nino Oliviero fu uno di questi!
Diplomatosi a soli 16 anni al Conservatorio di San Pietro a Majella in violino, preferì la carriera musicale allo studio delle scienze coloniali a cui era stato avviato dalla famiglia.
Molto attivo nel mondo del cinema negli anni ‘60, ha lavorato come redattore musicale di vari giornali cinematografici d’attualità e compose le colonne sonore di diversi film.
Come autore partecipò a diverse edizioni del Festival di Sanremo, con brani quali La vita è un paradiso di bugie e Il nostro refrain.
Nel 1963 ricevette dall’Academy Award di Los Angeles la Nomination per l’Oscar con l’indimenticabile canzone Moretratta dal film Mondo cane.
Ma a me piace ricordarlo come un grande autore di numerosissime canzoni napoletane!
Per esempio la nostra ‘Nu quarto ‘e Luna, ‘O ciucciariello, con le parole di Roberto Murolo, Giuvanne co’ ‘a chitarra, con le parole di Stefano Canzio e l’indimenticabile esecuzione di Renato Carosone e tante altre!
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Basta ricordare Voglio vivere così, col sole in fronte, e la celeberrima Anema e core!
Tito Manlio con Teddy Reno
Torniamo alla nostra canzone…….
Nun ce vò ‘na luna chiena
pe’ capí si mme vuó ‘bene…
mm’è abbastato ‘o ppoco ‘e luna
pe’ te capí!…
faccio ‘a strada ca tu faje…
corro appriesso a ‘sta buscia
pe’ te vedé!…