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La fotografia delle Costellazioni da treppiede fotografico

La fotografia delle Costellazioni da treppiede fotografico
di Luca D’Avino
La fotografia astronomica può sembrare un campo molto difficile, ma al contrario se si conoscono delle regole di base di fotografia è accessibile a tutti i possessori di Reflex ad obiettivo intercambiabile.
In questa articolo cercherò di spiegare come si fotografano le costellazioni con il solo ausilio di una macchina fotografica e un cavalletto.
Gli accessori necessari sono uno scatto flessibile (in fondo all’articolo potrete trovare le spiegazioni tecniche dell’utilizzo di questi accessori), la posa BT, un obiettivo a largo campo da 24mm50mm molto aperto f/1.8 o al massimo f/2.8, una pellicola ultrasensibile da 1000 iso in su, un treppiede (cavalletto) stabile e in fine un cielo buio.
La fotografia del cielo è uno dei campi più affascinanti e utili dell’Astronomia, affascinante perché delle belle foto di costellazioni o di nebulose sono molto gradevoli da guardare per l’utilità è superfluo dire che foto di particolari regioni di cielo potrebbero essere richieste per l’individuazione di asteroidi, comete e stelle variabili molto luminose.
La formula base alla quale si deve fare riferimento è la seguente: Tmax550/F x (cos g).
Tmax (Tempo massimo di esposizione); 
550
(numero costante); 
F
(Focale obiettivo es. 50 per un 50mm); 
cos g
(coseno dell’angolo di declinazione media della regione di cielo inquadrata), non abbiate paura dell’ultimo punto perché la formula si può ridurre solo a Tmax = 550/F.
Questa formula serve per far venire le stelle puntiformi sul negativo, chiaramente se si fotografano regioni vicino al polo celeste si può allungare di qualche secondo l’esposizione. Invece se si fotografa verso l’equatore celeste bisogna attenersi rigorosamente al tempo massimo della formula. Tutto questo perché hanno diverse velocità di rotazione.
Es. si vuole fotografare l’Orsa Maggiore con una Reflex abbinata ad un obiettivo da 50 mm f/1.8. Il tempo massimo di esposizione che ci mostrerà stelle puntiformi sarà (prima formula): Tmax = 550/50 x cos 60° = 11 x 0.5 = 6.5 secondi. Invece usando solo la prima parte della formula verrebbero fuori 11 secondi. Io personalmente per fotografare quella regione di cielo senza l’inseguimento mi sono spinto fino a 20 secondi con dei risultati discreti.
Flessibile: è utile per pose lunghe e per non far vibrare la Reflex.
Posa B o T: opzioni necessarie di alcune macchine fotografiche che permettono di tenere l’otturatore aperto per molto tempo.
Obiettivi 24 e 50 mm molto aperti: importanti per inquadrare vaste regioni di cielo e per raggiungere magnitudini elevate.
Pellicole 1000 iso in su: più la pellicola è sensibile (veloce) più stelle si vedranno nella foto.
Treppiedi o Cavalletto: necessario per non fare venire mosse le foto a lunga esposizione.
Cielo Buio: fattore principale al quale si deve il colore del fondo cielo nella foto.